Descrizione
Attivata nel 1878, la linea ferroviaria andò presto a condizionare lo sviluppo residenziale locale introducendo l’elemento rettilineo nell’impianto urbanistico circolare di Chiari.
La topografia della città, fino ad allora centrata sul nucleo storico racchiuso dal circuito murario visconteo poi sostituito da ampi viali alberati, cambiò notevolmente: diverse famiglie appartenenti alla ricca borghesia locale decisero di costruire le proprie residenze nelle aree periferiche all’antico abitato. Dai primi anni del Novecento, proprio nello spazio compreso tra la ferrovia e l’attuale viale Mazzini, iniziarono a sorgere ville e palazzi liberty di gusto eclettico e di straordinaria eleganza.
Se villa Mazzotti Biancinelli è l’esempio più celebre di queste dimore, non certo di minore interesse sono le ville Abeni, Amalio, Corridori, Bocchi, Maffoni, Giordano e Olmo. Commissionate a illustri progettisti, queste costruzioni furono altresì affidate alle competenze di maestri artigiani che seppero impreziosire e nobilitare prospetti e interni con ringhiere in ferro battuto, vetrate artistiche, pavimenti in marmo o in parquet, eleganti boiserie, fregi affrescati e raffinati rivestimenti in stucco.
Di fronte alla stazione si trova villa Corridori. Caratterizzata da esterni in bugnato a fasce larghe, pronao di ingresso con colonne ioniche e altissima torretta angolare, fu costruita tra il 1905 e il 1912 su progetto dell’ingegnere Alessandro Almici di Chiari per volere di Santo Corridori, commerciante di vini e granaglie. All’attività di famiglia sono infatti da riferire gli edifici e i magazzini che, costruiti a sud e a ovest, racchiudono la grande proprietà dotata di cortile interno.
Alla morte del proprietario, la villa fu abitata dalla figlia Ines e dal marito Nino Giordano. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta villa Corridori passò alle cronache per le straordinarie abilità di Peg: la barboncina della signora Ines sapeva leggere, scrivere e risolvere complesse operazioni matematiche. Di lei parlarono i quotidiani nazionali, ma anche testate giornalistiche europee e statunitensi. La cagnolina sapiente fu avvicinata da molti scrittori, come Dino Buzzati che nel 1959 la volle intervistare per il Corriere della Sera.
La villa fu poi ereditata da Liliana Giordano che insieme al marito, il notaio Giuseppe Scalvi, ne fece il luogo di raccolta di molte preziose collezioni. Ai presepi tipici della tradizione napoletana si affiancavano altre centinaia di esemplari provenienti da tutto il mondo e realizzati con ogni sorta di materiale: ceramica, madreperla, pietre dure, chiodi di maniscalco e persino foglie di granoturco. Tra le raccolte dei coniugi Scalvi è la prestigiosa selezione di icone russe, ora conservate presso la Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Per legato testamentario dell’ultima proprietaria, nel 2012 la Fondazione ha ricevuto in eredità la villa, oggi Casa Museo Giordano-Scalvi, e tutti i suoi beni perché ne facesse l’oggetto di un importante progetto di musealizzazione.
Didascalie e referenze fotografiche
- La stazione ferroviaria di Chiari e villa Corridori in una cartolina storica (Collezione Enrico Rubagotti).
- Villa Giordano in una cartolina storica del primo Novecento (Collezione Enrico Rubagotti).
- Ines Corridori in compagnia di Peg, cagnolina sapiente (Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi).
- Uno dei ricchi salottini di villa Corridori (Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi).
Chiari è una città ricca di cultura, storia e arte.
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Modalità d'accesso
Villa Corridori: edificio non accessibile al pubblico.
Indirizzo
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Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2024, 08:48