Descrizione
Piazza Martiri della Libertà è da sempre chiamata dai Clarensi con il nome di piazza della Rocca o, più semplicemente, piazza Rocca. Questa forzatura toponomastica, così straordinariamente radicata nella tradizione locale, ricorda il fortilizio militare costruito quale perno difensivo della città di epoca viscontea.
Le fonti documentali provano infatti l’esistenza di un castrum novum già alla fine del XIV secolo. Chiari, allora sotto il controllo dei Visconti di Milano, aveva acquisito i tratti di una vera e propria città murata, protetta da un’imponente cerchia di mura in cui si aprivano cinque porte con ponti levatoi.
La difesa della città era inoltre assicurata da ampie fosse che, correndole tutt’attorno, si allargavano fino a ventiquattro braccia e ne toccavano dodici in profondità, formando palude da Zeveto a Portafuori, più ristrette da Malarengo a Villatico. Nell’angolo nord-orientale, dove ancora oggi la roggia Castrina piega a gomito verso sud, era la rocca munita di saracinesca e ponte levatoio con forte torrione. Costruita dai Visconti e ristrutturata già agli inizi del Quattrocento da Pandolfo III Malatesta signore di Brescia, la rocca di Chiari necessitò presto di interventi di restauro e lavori di efficientamento, tra cui la costruzione di un rivellino verso la metà del XVI secolo.
I decenni di pace e prosperità garantiti dal governo di Venezia ridussero le funzioni militari e strategiche della rocca tanto che nel 1660 il Consiglio dei Quaranta, principale organo politico della città, concedeva in affitto alcuni locali del fortilizio a imprenditori bergamaschi perché vi installassero filatoi di seta.
Dopo essere stata occupata dal principe Eugenio di Savoia che se ne servì per dirigere le operazioni della cruenta battaglia di Chiari del 1701, la rocca si avviò ad una lenta e inesorabile decadenza. Tra parziali abbattimenti e ristrutturazioni, lo stabile fu nel tempo adibito a diversi usi, non esclusivamente militari. Qui trovò posto anche il Teatro Sociale, popolarmente detto “Teatrino della Rocca”, attivo dal 1836 al 1983.
Dell’antica rocca di Chiari rimane ancora leggibile l’ingombro quadrangolare con torrioni angolari nel possente corpo di fabbrica che oggi domina piazza Martiri della Libertà. Non ingannino le fattezze di baluardo difensivo della torre dell’acquedotto che fu edificata in corrispondenza del lato settentrionale dell’odierno stabile solamente nel 1907, come testimonia la data scritta in numeri romani. Anche della cinta muraria viscontea non restano tracce visibili in alzato, ma la sua delimitazione risulta ancora evidente nella conformazione dell’attuale circonvallazione esterna che racchiude il centro storico di Chiari. I viali Mellino Mellini, Francesco Bonatelli, Pietro Cadeo, Giuseppe Teosa e Cesare Battisti seguono infatti il tracciato dell’antico fossato che, un tempo alimentato dalle acque della roggia Castrina e della seriola Vetra, correva tutt’attorno alle mura cittadine.
Didascalie e referenze fotografiche
- Veduta aerea di piazza Martiri della Libertà (BAMS Photo/Basilio Rodella).
- Veduta aerea del centro storico di Chiari (BAMS Photo/Basilio Rodella).
- La rocca di Chiari in una stampa del 1859.
- Pietro della Torre, Progetto d’un Teatro da erigersi nella Piazza del Castello ossia Rocca della Comune di Chiari, 1825 (Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi).
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Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2024, 08:50