Descrizione
Il duomo di Chiari è dedicato ai santi Faustino e Giovita, patroni della città insieme a sant’Agape, cui è intitolata la cripta, e san Bonifacio.
Già citata in una bolla papale del 1148, la chiesa subì fin dal XIII secolo interventi di ricostruzione e successivi ampliamenti che, pur avendo cancellato ogni traccia dell’originario edificio, hanno fatto della collegiata di Chiari un testimone austero e splendido di cinque secoli di storia.
Della nuova fabbrica costruita nel XV secolo e consacrata nel 1500 rimane ben poco: ancora oggi è possibile vedere un mattone inciso e murato all’interno della chiesa che ricorda l’anno 1432 quale data di inizio della costruzione quattrocentesca.
Tra il Seicento e il Settecento altri interventi mutarono profondamente il precedente impianto architettonico e l’apparato ornamentale: si edificarono nuove cappelle laterali, si rinnovarono gli altari e si procedette con l’edificazione del nuovo coro. A quest’epoca sono da riferire opere di altissima qualità come il ciclo con i Trionfi dei santi Faustino e Giovita, raffinato esempio della pittura devozionale controriformista realizzato tra il 1621 e il 1633 dai fratelli Giovan Battista e Giovan Mauro Della Rovere, noti come “i Fiamminghini”.
Anche per il XVIII secolo non mancano pittori di livello internazionale come Pompeo Batoni, che per il duomo dipinse la tela con l’Immacolata Concezione (1750) e la pala raffigurante la Vergine con il Bambino e i santi Girolamo, Giacomo Maggiore e Filippo Neri (1763).
Anche la storia più recente della chiesa fu segnata da una serie di restauri e lavori strutturali che andarono a definire il suo aspetto attuale. Nel 1846 la facciata fu completamente rinnovata e articolata in un doppio registro, scandito da lesene corinzie nella parte inferiore e dotato di lunetta centrale con coronamento a timpano nella porzione superiore. Pure l’interno raggiunse l’assetto odierno, organizzato in tre navate interamente affrescate e dotato di nuove cappelle laterali. All’inizio della navata destra trovò posto il Mausoleo di Stefano Antonio Morcelli: scolpito nel 1828 da Gaetano Matteo Monti, il monumento si caratterizza per un alto basamento ai lati del quale si riconoscono l’allegoria dell’Epigrafia, che piange la scomparsa dell’illustre epigrafista, e della Religione, che indica il defunto quale esempio cristiano di virtù.
La torre civica, con il concerto di undici campane della Parrocchia, è da sempre considerata simbolo della città di Chiari. Dall’alto dei suoi 55 metri, è un vero punto di riferimento, elemento inconfondibile dello skyline del centro urbano. Costruita nel 1758 su disegno dell’abate Antonio Marchetti, la torre poggia su un alto basamento troncopiramidale rivestito in bugnato, si sviluppa con corpo liscio rinforzato da conci angolari e termina con una cella campanaria in cui si aprono quattro fornici impreziositi da eleganti balaustre. I quattro quadranti dell’orologio, di epoca ottocentesca, sono dipinti a campi concentrici con i colori delle Quadre: azzurro per Cortezzano, verde per Marengo, rosso per Villatico e giallo per Zeveto.
Didascalie e referenze fotografiche
- Veduta aerea del duomo di Chiari e della torre civica (BAMS Photo/Basilio Rodella).
- Piazza Zanardelli in una stampa colorata a mano del 1831 (Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi).
- Pompeo Batoni, Vergine con Bambino e i santi Girolamo, Giacomo Maggiore e Filippo Neri, 1763 (part.) (Archivio fotografico Parrocchia di Chiari).
- Interno della cripta intitolata a sant’Agape (Francesco Felotti).
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Modalità d'accesso
Duomo: edificio dotato di accesso laterale con rampa per disabili.
Cripta: visitabile solo su richiesta da inoltrare all'Ufficio della Parrocchia di Chiari; ambiente sotterraneo non dotato di accesso per disabili.
Torre: visitabile solo su richiesta da inoltrare all'Ufficio Cultura del Comune di Chiari; edificio non dotato di ascensore e non accessibile ai disabili.
Indirizzo
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Ultimo aggiornamento: 11 marzo 2024, 10:15